IN DIES / Febbraio 15, 2012
E tu soffri di gelotofobia?
La parola gelotofobia non ha nulla a che vedere col gelo. Deriva dal greco ghelos, riso, ed indica la paura di essere derisi.
Gli psicologi dell'Università di Graz dicono che la risata condivisa ha un impatto positivo sul benessere, ma che c'è anche un lato oscuro della risata.

I cosiddetti gelotofobi considerano il divertimento degli altri come negativo e minaccioso. La maggior parte delle persone sono in grado di distinguere se le risate degli altri sono positive o dirette contro di loro. Circa il sette per cento delle persone però soffre di gelotofobia.

Fu il tedesco Michael Titze, a scoprire questa fobia nella metà degli anni Novanta, che scientificamente la descrisse come »complesso di Pinocchio«. Molti pazienti per Michael Titze soffrono sentendosi strani e ridicoli. Sono coloro che fin dall'infanzia sono passati per i fallimenti, le delusioni e le umiliazioni che hanno generato in loro un sentimento di vergogna.

Quando erano bambini, hanno sempre dovuto andare incontro ai bisogni narcisistici dei loro genitori per non perdere il loro amore. Questi ragazzi, che si sono sentiti come se fossero burattini, hanno sviluppato il »Complesso Pinocchio«.

Il genitore narcisista è simboleggiato dalla Fata nel racconto di Collodi, una donna bella e potente, ma ambivalente ed egocentrica, che non possiede il senso della comunità.